Se lo dice l'FMI...
«I flussi di capitale possono avere benefici importanti per singole nazioni tra i membri del Fondo e nell'economia globale»; tuttavia, essi «comportano anche rischi, perché possono essere volatili e vasti in rapporto alle dimensioni dei mercati domestici». Pertanto, tempi e modi della liberalizzazione «devono essere pianificati adeguatamente», se si vuole che i «benefici (siano) superiori ai costi», e non è detto che ciò sia «un obiettivo appropriato per tutti i Paesi in qualunque momento».
Insomma, «controlli temporanei sui capitali possono dimostrarsi efficaci».
Parola di Fondo Monetario Internazionale, in un documento discusso dal suo board a metà Novembre e reso pubblico ai primi di Dicembre 2012.
Sì, hai letto bene: l'FMI, quello che si era sempre opposto a tutto ciò e, anzi, mal tollerava quelli che pubblicamente - a Seattle, Genova, etc. - gli rimproveravano i disastri che le sue politiche economiche hanno fin qui causato e da cui non sarà facile riprendersi...
E, a proposito di flussi di capitale fuori controllo, si moltiplicano gli scandali che riguardano alcune fra le più grandi banche del mondo.
La svizzera UBS ha annunciato il pagamento di una multa per complessivi 1,5 miliardi di dollari (circa 1,1 miliardi di euro), che andranno alle autorità staunitensi, britanniche ed elvetiche, per aver manipolato l'indice di riferimento del mercato interbancario, comunemente noto come LIBOR (London Interbank Offered Rate).
Qualche mese fa, per lo stesso motivo, la banca britannica Barclay's era stata condannata per lo stesso motivo a pagare una multa di 450 milioni di dollari.
In sostanza, le indagini hanno appurato che un pugno di grandi banche si accordavano sul tasso di interesse da applicare su prestiti, mutui, conti correnti, etc.: altro che "libero mercato", regolato dalla "legge della domanda e dell'offerta"!...
Altra "bolla" finanziaria riguarda i cosiddetti "derivati" - contratti a copertura di rischi finanziari, basati sulle più diverse, e in alcuni casi a dir poco curiose, variabili -, come lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena ha evidenziato. Secondo le autorità britanniche, 9 su 10 contratti derivati venduti dalle banche a piccole e medie imprese di quel Paese sarebbero irregolari. Altro che crediti allo sviluppo!
E che dire della multa di 1,9 miliardi di dollari che la HSBC dovrà pagare alle autorità statunitensi, che la accusano di essersi prestata al riciclaggio di denaro "sporco" dei cartelli del narcotraffico messicani, oltreché di aver agevolato finanziamenti a banche saudite sospettare di legami con organizzazioni terroristiche e, pure, di aver favorito transazioni con l'Iran, aggirando le norme statunitensi che le vietavano?
In fondo, alla banca, che si è detta dispiaciuta per l'accaduto, è andata persino bene: la multa è, sì, superiore a quanto si aspettasse (1,5 miliardi di dollari); ma i dollari dei narcos messicani fatti entrare "legalmente" negli USA erano, secondo l'accusa, ben 7 miliardi!...