MÉXICO / Indigeni: una risposta e un modello da considerare
Di Marco Cantarelli, su note di envío.
Il Congresso Nazionale Indigeno ha elogiato il fatto che si fosse realmente intrapreso il cammino dell’autonomia indigena. L’Assemblea Nazionale Indigena Plurale per l’Autonomia ha evidenziato come l’autonomia sia la risposta popolare alla crisi dei partiti, una nuova forma di fare politica, un progetto a lungo raggio, e un modello. Dopo la riapparizione dell’EZLN, 75 organizzazioni indigene di tutto il Paese si sono riunite in Chiapas, per difendere i processi di autonomia che si stanno sviluppando, argomentando che data la crisi di credibilità, legittimità e rappresentatività, l’autonomia è l’alternativa. Queste organizzazioni hanno fatto loro il Piano zapatista Reali-Ti. Il Consiglio Guerrerense 500 anni di Resistenza Indigena si è quindi messo a studiare il modello dei Caracoles. E in Veracruz vari villaggi indigeni hanno annunciato l’intenzione di creare Giunte come quelle zapatiste. Comunità indigene di Michoacán (come Veracruz e Guerrero, altro Stato della federazione messicana, ndr) hanno annunciato che avrebbero formato 18 municipi autonomi.
Un gran numero di organizzazioni contadine hanno visto nelle Giunte di Buon Governo uno straordinario strumento di democrazia popolare. Le organizzazioni operaie organizzate nella Convergenza Sindacale e Sociale – fra le quali si trovano i sindacati degli elettrici, dei telefonisti, della previdenza sociale e dell’università nazionale autonoma (UNAM) – hanno dichiarato il loro appoggio all’autonomia zapatista.