NICARAGUA / L'improvvisa morte di Herty Lewites cala sullo scenario elettorale
Di Marco Cantarelli.
Migliaia di persone gli hanno tributato l’estremo saluto durante i funerali svoltisi a Jinotepe, sua città natale. Il sindaco sandinista ha proclamato il lutto cittadino. Il feretro era ricoperto da una bandiera coi colori sandinisti - il rosso e il nero - e da quella bianca e azzurra nicaraguense. La cerimonia funebre è stata celebrata dall’arcivescovo di Managua, Leopoldo Brenes.
Fra i presenti: il presidente della Repubblica Enrique Bolaños, l’ex presidente Violeta Barrios de Chamorro, l’ex vicepresidente e scrittore Sergio Ramírez, il poeta Ernesto Cardenal, l’ambasciatore statunitense Paul Trivelli, fra altri diplomátici e politici.
All’unanimità è stato scelto come nuovo candidato alla presidenza per l’Alleanza MRS Edmundo Jarquín, che Lewites aveva proposto per la vicepresidenza; 59 anni, sposato con una figlia di doña Violeta Barrios de Chamorro, economista, Jarquín è stato ambasciatore del governo sandinista in España e México; quindi, ha ricoperto incarichi nel Banco Interamericano de Desarrollo (BID).
Di conseguenza, il nuovo candidato alla vicepresidenza è Carlos Mejía Godoy, 63 anni, notissimo compositore e cantautore nicaraguense, autore dei brani più memorabili dell’epopea sandinista, fra cui l’inno dell’FSLN, nonché, in collaborazione con il poeta Ernesto Cardenal, della famosa Misa campesina. Nel 2005, aveva dedicato una canzone proprio a Lewites, di cui auspicava la vittoria elettorale. Mejía Godoy ha dichiarato, tuttavia, che non smetterà di cantare a seguito della candidatura che, ha rivelato, gli era stata offerta mesi fa dallo stesso Lewites. Allora, però, non aveva accettato.
Indubbiamente, la morte di Lewites sconvolge gli scenari elettorali. Al momento della morte, nei sondaggi più accreditati, Lewites figurava al terzo posto, con il 17% dei consensi, dietro a Daniel Ortega, dell’FSLN, e a Eduardo Montealegre, liberale dissidente.
Secondo alcuni, la grande e commossa partecipazione popolare ai funerali prefigurerebbe un successo della coalizione che egli guidava. Ma è improbabile che tale onda emotiva duri fino al prossimo Autunno.
Per altri, invece, la sua uscita di scena cancella le residue speranze di spezzare il “nefasto patto” fra FSLN e PLC che ha retto la politica nicaraguense negli ultimi anni.
Tuttavia, manca ancora molto al voto del 5 Novembre e i giochi sono ancora aperti. Molto dipenderà dall’eventualità che Ortega non riesca a prevalere al primo turno, sfruttando quella legge che lo stesso ha disegnato con Arnoldo Alemán su misura dei due caudillos, uno dei quali, però, è attualmente fuori gioco.
Avevamo già tradotto l’intervista che pubblichiamo in queste pagine, quando ci è arrivata la triste notizia. Valga come testimonianza ai posteri.