«Abbiamo fatto germinare le nostre idee per imparare a sopravvivere in mezzo a tanta fame, per difenderci da tanto scandalo e dagli attacchi, per organizzarci in mezzo a tanta confusione, per rincuorarci nonostante la profonda tristezza.
E per sognare oltre tanta disperazione.»


Da un calendario inca degli inizi della Conquista dell'America.
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Da dove veniamo

Un po' di (nostra) storia

ANS-XXI nasce, fra il 1992 e il 1993, dall'esigenza, sentita da un gruppo di persone protagoniste di varie esperienze di solidarietà e cooperazione con i popoli centroamericani negli anni '80, di ripensare le forme organizzative, l'approccio ai problemi, i contenuti dei progetti, il rapporto con i movimenti popolari alternativi, cercando di evitare logiche assistenzialiste, emergenzialiste, paternaliste nei propri interventi.

Da un lato, la sconfitta elettorale in Nicaragua, nel 1990, aveva alzato il velo sui limiti intrinseci al modello sociale ed economico perseguito dalla rivoluzione sandinista in quegli anni, che la guerra imperialista aveva fatto diventare insostenibili, accelerandone la fine.
Dall'altro, già allora, ci apparivano evidenti quelli che, tempo dopo, sarebbero apparsi ai più come limiti e fallimenti della cooperazione internazionale, incapace di ridurre significativamente la povertà nel mondo, di correggere un “modello di sviluppo” devastante per l'ambiente, di promuovere autentici processi di democratizzazione dal basso. Ciò, nonostante l'ingente flusso di “aiuti” durato decenni, anzi, forse proprio in ragione di esso, in più d'un caso fonte di fenomeni di corruzione.
Le esperienze dei nostri primi vent'anni hanno confermato quelle originarie intuizioni, mentre l'apporto di tante persone incontrate cammin facendo hanno arricchito le nostre proposte.
Oggi, siamo più convinti di ieri che occorra superare la formula, ormai ambigua, di “sviluppo”. Combattere la povertà e la miseria in cui versano miliardi di persone non può significare ripercorrere sentieri ormai impercorribili. Semplicemente, il nostro pianeta non è in grado di sopportare una “crescita illimitata” dei consumi, per raggiungere lo standard di vita della parte più ricca e minoritaria della popolazione mondiale. Le risorse naturali sono, per definizione, "finite" e qualcuna è già in via di esaurimento. Beni comuni, come l'aria e l'acqua, sono a rischio e, con essi, la sopravvivenza della stessa vita sulla Terra. A lungo negati o sottovalutati, i cambiamenti climatici in atto hanno, forse, raggiunto il punto di non ritorno; con le conseguenze drammatiche che scopriamo ad ogni estate, sempre più calda, od autunno, sempre più piovoso.
Per questo, è necessario e urgente ripensare il “fare solidarietà e cooperazione", nell'attuale contesto di globalizzazione: con chi e, soprattutto, come farle.

In questo senso, ANS-XXI non è e non vuole diventare un “progettificio”, magari rincorrendo opportunità di finanziamento di una cooperazione internazionale dettata da logiche che non condividiamo.
Piuttosto, nella misura delle nostre possibilità e, comunque, evitando di cadere nella trappola mentale che la soluzione dei problemi stia solo in una robusta iniezione economica, preferiamo “accompagnare” movimenti e comunità nel Sud del mondo, cui ci sentiamo vicini, stabilendo con essi rapporti “orizzontali” di collaborazione e sostenendo i loro sforzi sul piano morale, materiale, economico e finanziario, perché le loro lotte abbiano successo e contribuiscano a consolidare dal basso alternative popolari.

ANS-XXI ha nel suo DNA, il gene della cooperazione (vedi Reti): nei fatti, i “progetti” non sono “nostri”, nel senso che gli interventi che sosteniamo sono ideati e concordati con i nostri partners locali e da questi direttamente realizzati – da parte nostra, non inviamo cooperanti all'estero, ma diamo spazio alle risorse umane locali –; inoltre, i progetti sono sempre frutto di sinergie, tanto a Sud – perché si inseriscono in dinamiche sociali e produttive locali, complesse, articolate e durevoli nel tempo – come a Nord – dove sono accompagnati da attività di ricerca, informazione, sensibilizzazione e raccolta fondi –.

Fin qui, abbiamo realizzato interventi in Nicaragua, Honduras, El Salvador, Guatemala, soprattutto in ambito rurale: abbiamo sostenuto programmi di microcredito e microleasing, con particolare attenzione alla fascia più povera del campesinado, alle donne contadine, alle comunità indigene; di salvaguardia ambientale e promozione dell'uso di energie rinnovabili; interventi di ricostruzione a seguito di calamità naturali (terremoti e uragani); sostegno e promozione dell'artigianato locale...

Hanno contribuito a questi interventi, in particolare: l'Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi - Ufficio Otto per Mille; l'Associazione Italia-Nicaragua di Livorno; la Cooperativa Anastasis di Bologna; parenti e amici di Gigi Bassani (in memoriam); parenti e amici di Rosalia Formizzi (in memoriam); la FISAC-CGIL di Vicenza; l'Ecomercato della Solidarietà di Ghedi (BS).  Ad essi e a tutti i sottoscrittori va il nostro più sentito grazie! 
Se anche tu vuoi sostenere i nostri sforzi, vedi qui e qui.

A seguire alcuni dei progetti in cui siamo attualmente impegnati.

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